- Siamo arrivati sullo spot , abbiamo pianificato la giornata guardando le ore a cavallo dell’alta marea e verificato se siamo vicino al plenilunio;
è un dato di fatto che la luna influenza a sufficienza i movimenti delle acque e l’attività dei pesci;
Fermiamo la barca : valutiamo lo stato del mare , direzione del vento, la limpidezza dell’acqua , guardiamo il cielo , consideriamo con la profondità l’altezza del sole sulle nostre teste considerando che in base alla sua altezza sull’orizzonte la luce penetrerà più o meno in profondità ;
l’altezza del sole sull’orizzonte è influenzato da stagione e ora –> in inverno anche se mezzogiorno il sole non sarà mai a perpendicolo sulla nostra testa, diversamente in piena estate il sole sarà perfettamente allo zenith , permettendo alla luce di raggiungere strati d’acqua che difficilmente in inverno saranno illuminati.
Ora non ci resta che montare il nostro Jig Pilota e cercare di capire la direzione della corrente e la sua intensità;
facciamo scendere il nostro jig in free fall (caduta libera senza alcuna trattenuta né resistenza del mulinello a far uscire la treccia) cercando di restare a perpendicolo agendo sul motore e attendiamo il suo arrivo a fondo ;
ora , come già detto e ridetto, uno o due giri di mulinello rapidi (eventualmente un solo giro e colpo in alto contemporaneo con la canna) e poi iniziamo il nostro passo lento (slow pitch) sempre mantenendo la verticalità,
dopo qualche minuto di alza e scendi avremo comunque fatto un pò di strada , il plotter ci avrà segnato il percorso dal punto di calata fino ad ora, la diagonale della traccia sarà esattamente la direzione della corrente e la sua maggiore o minore lunghezza ( paragonata di volta in volta con le precedenti uscite) ci indicherà la sua intensità.
A questo punto abbiamo le informazioni che ci servono per iniziare e scegliere la nostra strategia di pesca ;
per prima cosa dobbiamo fare la scelta più importante : decidere che artificiale montare sul leader…… partiremo dal modello cioè dalla forma ;
in questa fase la scelta più importante è proprio la forma dell’artificiale :
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un artificiale a discesa lenta con molta superficie piana che privilegia la discesa laterale alla verticale, cioè che scende si in verticale ma molto anche lateralmente “ a foglia” ( una foglia cade sotto l’albero quando c’è totale assenza di vento ma andrà lontanissimo in caso di vento sostenuto oppure alle varie distanze conformi all’intensità del vento stesso)
oppure
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un artificiale “tagliente” che riesca a minimizzare l’azione della corrente durante la sua discesa guadagnando quanto più possibile la verticale sotto l’imbarcazione
La prima netta divisione dei jig si fa in questo momento , un artificiale lento in discesa stimola il pesce perché gli balla davanti con mille piroette e lanciando segnali luminosi fatti di bagliori, luce e vibrazioni;
un artificiale più fendente passerà davanti al pesce in un modo leggermente diverso, la sua discesa verticale sarà un pochino più rapida e diversi saranno gli stimoli luminosi che emetterà : i lampi più rapidi , i flash e le vibrazioni più intense ;
non dobbiamo pensare che uno sia meglio dell’altro , il succo è che noi stiamo cercando la verticalità per poi riuscire, durante l’azione attiva di pesca , a far fare la famosa giravolta al jig ….il resto – per ora – non conta e non ci deve ancora distogliere dall’obiettivo!!!
ogni artificiale ha diverse caratteristiche di discesa , noi in questa fase le dobbiamo considerare principalmente per quanto la corrente ne influenzerà la caduta.
Dopo aver scelto il modello passeremo a sceglierne il peso ….
la ”regola del doppio” che ho ritrovato in più di una traduzione dai <sacri testi> 😉 è che il jig deve essere il doppio dei grammi rispetto ai metri di fondo , cioè ad es. 50 metri = 100 gr oppure 100 metri = 200 gr ;
questa presa così com’è sarebbe una semplificazione eccessiva ed anche chiaramente troppo semplicistica infatti i maestri giapponesi prevedono una deroga fino al 35% sia in positivo che in negativo.
Va da se che se l’artificiale non rispetta perfettamente la verticalità potremo e dovremo aggiungere peso mentre se otteniamo la verticale rispettando la “regola del doppio” dobbiamo cercare la leggerezza quindi possiamo spingerci a diminuire il peso anche del 35% ( 70 gr in meno su 200 per cui in questo caso limite pescheremo a 100 mt soltanto con 130 gr );
queste giornate chiaramente le conteremo sulla punta delle dita ma ne troveremo tante di più quanto maggiormente seguiremo la seconda importante “regola del pescare sottile” ;
pescare sottile vuol dire aver caricato il mulinello con un trecciato ultra sottile , sto parlando di un PE 1.0 o 1.2 o 1.5 ( il PE 2.0 è davvero da considerare come una estremizzazione) questa seconda e IMPORTANTE regola sarà un secondo punto di partenza per ottenere risultato i motivi sono parecchi :
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con una treccia grossa quando arrocchi sono problemi seri, a parte la difficoltà di riuscire a strappare, sovente sei costretto a utilizzare la barca per tirare a sufficienza , spesso romperai sulla treccia , se ti va bene sul nodo ( ma se si utilizzano nodi ben fatti sfrutti il 100% del carico di rottura allora il problema si ripresenta) in ogni caso rischi grosso sia di rompere la canna che farti molto male col filo ( mi è capitato con un finale fluorocarbon da 0.37 mm di fare una forza esagerata per riuscire a rompere )
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pescare grosso non serve !!!! l’artificiale non muove bene o meglio non nuota libero come dovrebbe, la rigidità del nylon lo “impasta” e il pesce se ne accorge …. tanta fatica per avere forme perfettamente bilanciate, studiate nel 3D e poi ci mangiamo tutto con un’errata scelta nell’attrezzatura…
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con il filo sottile la visibilità è di molto inferiore , è un’iperbole che cresce moltissimo diminuendo anche di poco i diametri .