Sebbene tenere la lenza in verticale sia un fattore essenziale e non mi ripeterò più sulle motivazioni, capisco che ci possiamo trovare in situazioni in cui sia davvero difficile ottenere questo risultato.
Ci sono imbarcazioni che “volano” sulla superficie del mare avendo molta opera morta e pochissima opera viva (la parte immersa), condizioni di vento e corrente con diversa inclinazione oppure condizioni in cui siamo soli e non possiamo far sacrificare qualcuno al timone e l’ancora galleggiante fa quello che può …. e molte altre ancora , ma noi vogliamo e dobbiamo comunque portare a termine la nostra giornata possibilmente con qualcosa a paiolo 😉
Quello che possiamo fare fa parte della filosofia dello slow pitch : ascoltare i segnali dell’artificiale e mettere in pratica la nostra strategia per cambiare la situazione negativa:
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usare modelli di jig appropriati : alcuni jig sono più veloci in discesa, altri sono lenti .
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usare un jig più pesante : il peso del jig può tirare verso il basso e ridurre l’imbando della lenza ; un peso tra 180 e 300 gr può tranquillamente essere usato anche per pescare a 50 mt di profondità …. si avete capito bene , la regola prevederebbe il doppio dei grammi rispetto ai metri di profondità , quindi 100 gr su 50 mt , ma situazioni difficili prevedono deroghe importanti, tutte per fare in modo che il nostro artificiale lavori come si deve .
Principalmente tutti gli slow pitch sono lenti a cadere : questa è la loro caratteristica visto che la discesa attrae il pesce, ma subiscono moltissimo l’influenza dell’acqua; la lenza cerca costantemente di tirare il jig verso l’alto ( particolarmente in questa situazione difficile) e quindi abbiamo bisogno di jig che scendano veloci.
Seeker e Screw sono la prima scelta ! Se cerchi un peso fino a 300 gr allora scegli Saw , ma non Spoon che è versatile e reattivo ma troppo lento a cadere .
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usa una treccia sottile : più la lenza è “pesante” più sente lo scarroccio. Consiglio PE 1.0 oppure 1.2 massimo 1.5 con barca allo scarroccio ,per una azione slow pitch jerk ( la tecnica standard di partenza )
Se desideri o hai montata in bobina una treccia più pesante ( 2.0 o addirittura 2.5) allora dovrai essere pronto a passare ad una tecnica di recupero veloce ( high pitch jerk). Un jigging ad alta velocità elimina il bando della lenza e fa muovere efficacemente il jig , ricordati di rispettare sempre il secondo di stop fra un rapido pitch e l’altro.
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l’azione della canna : dipende dal vento e dalla corrente ma generalmente , con jigging allo scarroccio, non si tiene la lenza in verticale.
La lenza cattura molta corrente e la barca sente il vento, la lenza se ne va in diagonale come nel disegno
C’è molta lenza in bando in acqua e tu non hai il controllo diretto sul jig ; tutti i tuoi sforzi e le tue piccole azioni sono cancellate dall’acqua.
Devi agire con intelligenza, aumentando la dimensione delle azioni, le più grandi possibili, in modo da riuscire a far muovere l’artificiale laggiù sul fondo nonostante la situazione idrodinamica tenda ad assorbire tutti i tuoi sforzi.
Devi jerkare con la canna di lato, come in figura A, lungo la continuazione della lenza; se jerki con la canna in maniera tradizionale ( verso l’alto) come in figura B , la lenza si muove molto meno e il jig sarà drasticamente fermo sul fondo.
Dovrai alzare la canna lungo la direzione della lenza per massimizzare il risultato del tuo sforzo, così facendo il jig sentirà maggiormente l’influenza del recupero anche se una parte sarà inghiottita dall’imbando.
Non puoi sperare di far saltare in alto il jig con le normali tecniche di azione così l’unica possibilità di successo è sfruttare la caduta ed utilizzare la tecnica di Long Fall.
Guarda con attenzione il movimento della lenza quando porti la canna verso il basso e togli tensione alla treccia, il tuo jig sta realmente scendendo ? Importante attingere informazioni visive dalla treccia sull’acqua dopo che hai abbassato la canna velocemente, la treccia che si accumula sulla superficie poi viene risucchiata , devi cercare di capire se è l’acqua che sta spingendo via la treccia oppure è il jig che cadendo la richiama ,se capisci che è l’acqua che influenza la lenza allora devi aumentare il peso del jig, passa senza paura ad un jig più pesante.
Non devi recuperare molto durante questa azione, anche se non riavvolgi per niente , con il vento che spinge la barca , il jig si muoverà comunque rispetto al fondo, puoi non riavvolgere oppure fare 1/4 di giro per pitch, l’importante è che alzi ed abbassi la canna per dare vita all’artificiale.
Le canne da Long Fall in questo particolare caso non hanno vantaggio, esse sono più lunghe e anche più morbide e faticose ( la lunghezza avrebbe favorito un miglior e più lungo movimento del jig in condizioni ottimali ), si piegano molto e non riescono a spingere indietro il jig contro l’azione della corrente che vuole impadronirsi dell’artificiale utilizzando la sua spinta sulla lenza ; in questa particolare situazione va benissimo la canna che hai e non preoccuparti del range di peso dichiarato sul fusto ( molto spesso errato ed utilizzato solo a scopo commerciale), esistono tre toni di azione delle canne in base alla potenza della stessa e parametrati al modello di jig , al suo peso e alla fascia di fondale in cui si pesca, ma questo sarà argomento di un prossimo articolo…..
Ascolta e osserva , perchè questa è la filosofia dello slow pitch, fai la tua tattica, diversificati da chi arriva e getta in acqua l’esca senza pensare e poi maledice la sfortuna perchè non ha avuto risultato .